Piazze, riviere e bastioni ridotti a deposito di materiali.
E’ questa l’amara constatazione che i numerosi turisti che hanno affollato la città durante le feste Natalizie, oltre che da tempo anche i nostri concittadini, hanno potuto fare nel rilevare che, nei punti di maggior pregio del Centro storico, risultano accatastati materiali e suppellettili usati durante la stagione estiva per bar e ristoranti all’aperto.
Per effetto della normativa anti Covid, la possibilità di fruire di suolo pubblico è stata prorogata al 31 dicembre (ed ora, a seguito dell’ultimo provvedimento legislativo, sino al 31 marzo 2022) con esenzione dal pagamento.
In una lettera inviata dall’Associazione Abitanti ed Amici del Centro storico ai competenti uffici comunali è stato segnalato che non risulta che tutti gli esercizi abbiano richiesto la proroga al 31/12/2021, ma che moltissimi tra quelli che l’hanno ottenuta non esercitano la propria attività commerciale, nè al chiuso nè all’aperto. Di fatto, il suolo pubblico viene utilizzato per tenere depositati materiali ed attrezzature (tanto non si paga!)
E ciò, non solo in dispregio dei luoghi e del decoro pubblico, ma in violazione di uno specifico articolo del Regolamento per la disciplina del canone patrimoniale di occupazione del suolo pubblico che prevede la revoca della concessione in caso di “mancato utilizzo dell’occupazione del suolo da parte del titolare della concessione”.
Con la stessa lettera, inviata per conoscenza anche alla Soprintendenza Archeologica alle Bella Arti e Paesaggio di Lecce, è stata chiesta la verifica di quanto segnalato e la rimozione delle occupazioni abusive ed irregolari, compresi i tanti contenitori per la raccolta differenziata spesso impropriamente utilizzati.